Vorrei rivolgermi a chi nel 1961 non c'era e dire loro che "io c'ero".
Con tanto orgoglio ed in breve tempo abbiamo realizzato opere che, in parte, sono rimaste e sono vanto della creatività italiana.
Sotto i loro occhi sono sempre li e pare che quella parte della nostra città sia sempre esistita.
Non è così; a quel tempo si trattava di terreni incolti, di sponde del torrente Sangone che confluisce nel Po assolutamente non percorribili e coperte di erbacce.
Sono diventati terreni edificabili e sono stati creati dei percorsi viari moderni.
I risultati sono li e mi auguro restino per sempre.
Io ho prestato la mia modesta opera alla Direzione Lavori e ho avuto l'onore di collaborare con l'allora Direttore Ing.Marocco. Ho conservato gelosamente la "Tessera di libera circolazione" n.138 (che non mi consentiva la navigazione Po) e quando la guardo riesco anche a commuovermi. Auguro ai giovani di esserci nel futuro 2061 e magari ricordare quanto in questi giorni si sta realizzando.